Annullamento matrimonio: le cause e i motivi
La famiglia è considerata un’istituzione sacra da parte della Chiesa Cattolica, mentre il diritto di famiglia viene disciplinato dalla Legge italiana. Però, si possono verificare dei validi motivi che possono dare vita all’annullamento matrimonio.
Siccome c’è ancora molta confusione tra divorzio e annullamento, vale la pena chiarire che nel caso specifico si tratta dell’annullamento della domanda, ossia come se il matrimonio non fosse mai stato celebrato.
Invece, la richiesta di divorzio provoca la cessazione degli effetti civili prodotti dal matrimonio, che resta ugualmente valido.
Lex Investigatore Privato Napoli e Provincia, essendo un’agenzia di investigazione professionista, conosce bene le differenze tra annullamento e divorzio. Di conseguenza, agisce in base al caso che gli viene presentato.
Quindi, l’annullamento matrimonio porta a cancellare completamente il vincolo giuridico e religioso. Avendo efficacia retroattiva, il matrimonio viene annullato a partire dal momento della celebrazione. Ma quali sono i motivi che consentono tale annullamento? Eccoli di seguito:
- gli impedimenti (art. 84-89 Codice Civile), ossia quando la celebrazione del matrimonio è avvenuta senza il rispetto della legge;
- i vizi del consenso (art. 122-123 del Codice Civile), ossia si sono verificati degli atteggiamenti che hanno influenzato la capacità di agire, impedendo di fatto la libera formazione del consenso.
Annullamento matrimonio: gli impedimenti
Secondo gli art. 84-89 del Codice Civile, devono essere considerati i seguenti impedimenti per l’annullamento matrimonio:
- L’età di entrambi i coniugi, che devono essere maggiorenni per sposarsi. L’unica eccezione è per coloro che hanno superato il 16° anno d’età e abbiano avuto l’autorizzazione da parte del Tribunale per i minori.
- L’infermità mentale da parte di uno dei due coniugi, che va a incidere sulla capacità di intendere e di volere;
- La libertà di stato, ossia quando un coniuge è ancora vincolato a un precedente matrimonio.
- Esiste un vincolo familiare tra gli interessati.
- Esiste una condanna penale che impedisce di fatto il matrimonio poiché uno dei soggetti ha una condanna per omicidio o tentato omicidio del coniuge.
Annullamento matrimonio: i vizi del consenso
Un matrimonio può essere annullato quando la volontà di uno dei coniugi risulta essere viziata e, di conseguenza, non è stato in grado di esprimere liberamente il proprio consenso. Avviene per:
- incapacità di intendere o di volere;
- in caso di violenza o minaccia perpetrata a carico di un coniuge, costringendolo di fatto ad alterare la propria libertà di giudizio sul vincolo coniugale da contrarre;
- un errore che ha portato a rappresentare in modo falso la realtà, ossia se il coniuge era affetto da malattia psichica al momento del matrimonio, ma questa condizione era ignota all’altro coniuge, oppure se il coniuge era stato condannato per prostituzione.
in caso di simulazione, ossia quando l’annullamento matrimonio è giustificato da un accordo tra i coniugi al fine di ottenere dei vantaggi reciproci, senza però adempiere a nessuno dei diritti e degli obblighi matrimoniali;
Annullamento matrimonio: procedimento e tempistica
Per ottenere l’annullamento matrimonio, c’è una tempistica da seguire e che varia in base se la cerimonia è avvenuta in ambito civile o canonico:
- Matrimonio con rito civile: l’attesa è di almeno un anno a partire dalla data del matrimonio e dall’accertamento che ci sono le motivazioni per procedere. La richiesta di annullamento del matrimonio civile deve essere fatta da un avvocato, che notificherà all’altro coniuge un atto di citazione. Ovviamente, ci sarà un processo di raccolte prove mediante alcune indagini difensive, verranno sentiti dei testimoni e disposte varie perizie. Nel caso in cui entrambi i coniugi sono d’accordo, è possibile promuovere un’azione congiunta.
- Matrimonio con rito cattolico: grazie alla riforma voluta nel 2015 da Papa Francesco, la tempistica in questo caso è inferiore. In passato, invece, i tempi erano piuttosto lunghi, e per ottenere un verdetto definitivo bisognava attendere almeno un paio di anni. Ora il processo dura in tutto circa un anno, se non 30 giorni in diversi casi, soprattutto quando viene richiesto il processo abbreviato.
Il matrimonio che viene celebrato con rito cattolico può essere annullato se sono presenti i seguenti impedimenti:
- altro matrimonio in essere;
- incapacità sessuale;
- incompatibilità religiosa tra coniugi;
- voto di castità da parte di uno dei coniugi;
- rapimento a fini matrimoniali di un coniuge;
- presenza di reati;
- coniugi con vincolo parentale;
- rifiuto categorico a procreare;
- problemi di natura psicologica;
- simulazione;
- errore;
- timore o violenza.
L’annullamento matrimonio con rito religioso si può ottenere soltanto rivolgendosi a un avvocato ecclesiastico, il quale sarà chiamato a valutare la sussistenza dei presupposti per procedere all’annullamento in base a quanto stabilito nel Codice di Diritto Canonico.
Al tal proposito, l’avvocato dovrà redigere un atto introduttivo chiamato “libello”, il quale varrà poi depositato presso il Tribunale ecclesiastico regionale, ossia quelle territorialmente competente in base alla provenienza di entrambi i coniugi.
A deposizione avvenuta, il procedimento si dipana in più udienze, durante le quali verranno ascoltati coniugi e vari testimoni. Una volta che l’istruttoria è terminata, un collegio di tre giudici deciderà se la domanda di annullamento abbia delle solide basi oppure no.