In passato, per tenere il telefono sotto controllo, bisogna intervenire fisicamente sugli apparecchi fissi e mobili inserendo all’interno una cimice. A farlo erano per lo più le forze dell’ordine su esplicito mandato dal Giudice.
Con l’avvento degli smartphone, iniziarono a diffondersi software spia, che resero l’attività di un investigatore privato Napoli molto più facile.
Queste app spia funzionano in modo diverso, ma quasi tutte offrono la possibilità a un investigatore o poliziotto di visualizzare email, registri chiamate, messaggi di testo, credenziali di accesso e tanto altro. Ma come accorgersi di un telefono sotto controllo? Ci sono alcuni segnali a indicarlo:
- Rapida perdita di batteria: siccome un app spia funziona in background, tende a consumare l’energia della batteria e le risorse del dispositivo. Quindi, in questo caso, il telefono potrebbe essere sotto controllo.
- Dispositivo che si surriscalda: l’aggiornamento costante dei dati da parte del software spia porta a consumare un gran numero di risorse, provocando in questo modo il surriscaldamento del dispositivo.
- Utilizzo maggiore dei dati: l’app spia manda rapporti a colui che monitora il dispositivo. Di conseguenza, consuma un’eccessiva quantità di dati.
- Dispositivo che si accende senza nessuna chiamata in arrivo: ci sono software spia che funzionano anche da remoto e, quando il dispositivo si illumina senza squillare, potrebbe significare che qualcuno sta cercando di ascoltare una conversazione ambientale.
- Suoni o rumori strani durante una chiamata: spesso capita che un telefono sotto controllo, durante una conversazione, emetta dei suoni o dei rumori particolari.
Telefono sotto controllo: come rilevare la presenza di un software spia
Qui è importante fare un distinguo tra i dispositivi Apple e quelli Android. L’azienda americana non approva che l’installazione di app di monitoraggio o spionaggio, quindi chi desidera installare un software spia su un iPhone, deve prima effettuare il jailbreak del dispositivo.
In pratica, questa procedura installa l’app Cydia sullo smartphone. Quindi, se il proprietario individua la presenza di questa app, senza però aver effettuato il jailbreak, vuol dire che qualcun altro sta spiando il suo dispositivo.
La procedura col jailbreak, in pratica, serva per rimuovere tutti i protocolli di sicurezza Apple. Anche se molto utile per accedere più efficacemente alle funzioni principali di iOS, jailbreak rende però più suscettibile il dispositivo alle minacce esterne.
In effetti, oltre alle app spia, possono facilmente penetrare i software malware oppure altre app dannose. A rischio sono soprattutto le informazioni personali e gli account.
Per quanto riguarda i dispositivi Android, è presente il root. In pratica, effettuando il rooting del dispositivo vengono eliminate tutte le restrizioni imposte dal produttore, ottenendo in questo modo l’accesso da amministratore. Il problema è che il rooting può causare i seguenti problemi:
- la ricezione di aggiornamento OTA;
- le informazioni personali diventano vulnerabili;
- l’installazione continua di malware;
- trojan e virus che attaccano il dispositivo.
Telefono sotto controllo: alcuni consigli per proteggerlo
Non è mai bello avere un telefono sotto controllo. La privacy è un diritto di tutti i cittadini italiani, a meno che non ci siano disposizioni giudiziarie ben precisi e supportate da fatti e situazioni da indagare. Chi vuole proteggere il proprio dispositivo, può utilizzare i seguenti accorgimenti:
- Mettere la password alla schermata di blocco: poiché molte app spia si possono installare soltanto avendo tra le mani il dispositivo, è opportuno inserire una password alla schermata di blocco per evitare che accada.
- Evitare il rooting e il jailbreak: come detto in precedenza, queste due procedure rendono il dispositivo vulnerabile agli attacchi esterni, non solo di app spia, ma anche di virus e malware. Quindi, non procedere assolutamente.
- Installare app di sicurezza: onde evitare che malware o spyware si installino abusivamente nel dispositivo, si possono installare alcune app di sicurezza oppure antivirus, i quali rilevano la presenza di software dannosi.
- Aggiornare il dispositivo: il firmware e il sistema operativo vanno sempre aggiornati, poiché servono a correggere eventuali falle di sicurezza.
- Evitare di installare applicazioni non verificate: assicurarsi, prima di procedere all’installazione di app, che siano sicure e verificate onde evitare che spyware e malware penetrino nel telefono attraverso queste app.
Telefono sotto controllo: cosa fare se accade
Una volta che una persona si è accorta di avere il telefono sotto controllo, deve seguire quanto segue:
- deve immediatamente procedere alla formattazione del dispositivo;
- se vuole essere sicura che non accada più, potrebbe sostituire il suo smartphone con un vecchio modello in cui non è possibile installare software avanzati;
- se, invece, vuole ottenere prove certe sul telefono sotto controllo per poter procedere a denunciare l’offender, può avanzare la richiesta di un esame forense presso un centro qualificato.
Ci sono in effetti aziende che si occupano di individuare le prove atte a certificare che un dispositivo è sotto controllo di qualcuno. In che modo? Tramite l’utilizzo di software avanzati. Una volta raccolte le prove, possono essere presentate in sede giudiziaria.